sabato 30 marzo 2013

NOVITA' E AUGURI DI BUONA PASQUA



Ci eravamo lasciati con gli auguri di Buon Natale e ci ritroviamo ad augurarci buona Pasqua..ma facciamo qualche passo indietro..in primis la bella novità: è arrivata Suor Maria Ines!!
La nostra equipe missionaria di Namahaca si è allargata, dopo molta attesa, e aver parlato molto di lei, è sbarcata in missione il 6 febbraio, ma solo per un breve pit stop perchè poi l'abbiamo dovuta lasciare per un mese per fare il corso di cultura makua ad Anchilo! E domenica delle Palme, c'è stata l'entrata ufficiale- non a Gerusalemme- ma a Namahaca con una calorosa festa di benvenuto da parte della Parrocchia!! Ed ora si parte insieme a lei!

Le nostre attività procedono bene. Il lar delle ragazze è cominciato il 6 gennaio, e con l'arrivo dei magi, sono arrivate anche le nuove bambine del lar!! Quest'anno con una bella novità: la possibilità di accogliere anche le bambine di quinta elementare, assieme a quelle di prima e seconda media. Le bambine di quinta avranno la possibilità di rimanere nel lar tre anni e questo le aiuterà moltissimo, soprattutto a livello scolastico. Sono stupende, alcune sono davvero piccole, e il loro sorriso conquista il cuore..All'apertura del lar l'emozione era davvero tanta perchè dovevano entrare 20 bambine nuove..e sono arrivate tutte puntuali, di buon mattino, accompagnate dalla mamma, il papà o uno zio..eccole, con la loro piccola borsa di vestiti e in testa il secchio con dentro tutto l'occorrente: un piatto e una scodella, un bicchiere, un cucchiaio, la zappa per lavorare la terra e un qualche pezzetto di mandioca secca e sapone. Visibilmente emozionate e un po' intimorite della loro nuova casa, quest'anno resa ancor più bella grazie alla nuova tinteggiatura e ad alcuni lavori di manutenzione fatti prima dell'apertura a tempo record (grazie a Nicolò e l'equipe Paolino). In totale sono arrivate 28 ragazzine, 8 dell'anno scorso (le veterane!), e venti nuove, 9 della seconda media, 15 di prima media e quattro di quinta. Molte di loro già sanno parlare portoghese, anche se poi non sanno leggere e scrivere..e bello pensare che alcune di loro, in particolare queste di quinta elementare potranno passare tre anni nel lar, tre anni importanti di formazione e socializzazione. L'esperienza del lar rimane nel cuore delle ragazze come qualcosa di speciale, ne ho avuto conferma da varie ex lariste, il lar è la loro casa, un luogo sicuro e protetto dove loro si sentono protagoniste e valorizzate! Le bambine in casa, indipendentemente dalla loro età sono delle piccole mamme tuttofare, dove prima viene il dovere di accudire i fratellini, e aiutare la mamma in tutte le faccende di casa e dopo viene la loro vita, il loro studio, nel lar è il contrario, le bambine si formano, socializzano e migliorano la loro capacità di relazionarsi e la fiducia in sé stesse. Certo è una piccola esperienza, forse una piccola goccia, ma importantissima per il loro futuro.
Dall'apertura sono passati due mesi, impegnativi, soprattutto per il fatto che la maggior parte delle ragazzine è al primo anno di lar, ma entusiasmanti. Le prime settimane sono servite per ambientarsi, assieme abbiamo letto e commentato il regolamento 2013, al termine della lettura tutte hanno firmato, impegnandosi a rispettarlo. Poi c'è stato il momento delle libere elezioni in cui è stata eletta a responsabile del lar che si chiama Manjuma, e tutte le responsabili dei vari gruppetti di lavoro (sono sette) e delle altre attività (come la legna, il cane, l'orto, la frutta). E poi la bellissima festa in cui le veterane hanno accolto le nuove con canti, fiori e un buonissimo bolo(dolce)!!
Le ragazze passano il loro tempo dividendosi tra studio e attività interne, tra cui la cura della machamba. Quando sono entrate era il periodo della semina dei prodotti come arachidi, mais e fagioli (tra poco sarà il momento del raccolto).

E mentre Francesca era impegnata con le nuove bambine del lar, io mi occupavo di gestire al meglio le varie emergenze.. gennaio horribilis ci ha fatto fare molte scintille, dopo essere rimasti un po' al buio e a corto d'acqua..ma con del buon fil di ferro e una camera d'aria usata, ormai sappiamo riparare quasi tutto! Emergenze a parte, sto seguendo con don Alessio il progetto di microcredito. Ora siamo a metà anno ed è il momento di una verifica con i beneficiari, dopo la Pasqua faremo un incontro per valutare la produzione dei loro campi. Nei lavori della terra si vede che ogni mondo è paese, anche qui come a Verona i contadini dicono che la produzione sarà scarsa...per varie cause..ma la cosa che li distingue, quella che a Verona un po' abbiamo perso o abbiamo dimenticato guardando più al meteo che al Cielo, più alla quantità che alla salute...ma che i nostri nonni avevano ben presente: la Fede in Dio!anche per lavorare i campi! E qui è più che mai necessaria quando la tua vita e quella di tutta la tua famiglia dipende da un pezzetto di terra.

Da fine gennaio fino alla metà di febbraio abbiamo ricevuto in missione la visita del direttore del Centro Missionario accompagnato da Giovanni e suor Narcisa per la verifica annuale delle varie attività e progetti, e successivamente abbiamo accolto la Madre Generale delle Sorelle della Sacra Famiglia con la nostra ir Maria Ines direttamente dal Brasile. La gioia di ricevere Maria Ines era tanta anche se l'abbiamo subito 'persa' a causa del corso.
Nel frattempo in missione sono iniziate le attività pastorali, gli incontri di formazione dei vari ministeri. E' un anno di novità non solo per la nostra equipe missionaria ma per tutta la parrocchia, soprattutto per i cambiamenti in vista: in primis l'elezione del nuovo animatore parrocchiale e la nomina di molti nuovi animatori delle diverse zone (quattro su dieci). Ora siamo quasi in dirittura di arrivo, quasi tutte le zone hanno votato per il nuovo animatore. Fernando (il nostro animatore parrocchiale uscente) ha terminato i suoi sei anni di servizio, è stato un punto di riferimento per tutti, un collaboratore molto valido, attento, presente, preparato che ci aiutato moltissimo, oltre che nelle varie attività e nei vari compiti pastorali, anche come mediatore culturale con le persone, facilitato in questo grazie alla lunga esperienza maturata a stretto contatto con i missionari, prima di noi con i comboniani. Il suo è un un compito non sempre facile, per responsabilità e a volte critiche, ma che ha svolto con passione e in modo instancabile. Il giorno di Pentecoste ci sarà la festa di “entrega das pastas e tomada de posse” (passaggio di consegne) al nuovo. La figura dell'animatore parrocchiale è molto importante, è il pastore, il papà di tutta la parrocchia, dopo il padre e l'equipe missionaria, è la figura di riferimento più autorevole e riconosciuta. E se da una parte lascia un incarico, dall'altra proprio in maggio ne rinnova un altro, ma non a livello parrocchiale, bensi familiare, in quanto sarà di nuovo papà del suo settimo figlio!

EMERGENZA IDRICA E SANITARIA...
Il nuovo anno 2013 è cominciato all'insegna di novità, entusiasmo e nuove prospettive ma accanto a questo è segnato da una grande preoccupazione, che di giorno in giorno si fa sempre più forte, si tratta della siccità. La stagione delle piogge sembra non essere mai cominciata! Non ha piovuto, o meglio ha piovuto pochissimo! I fiumi sono quasi secchi, quando invece le loro acque dovrebbero essere abbondanti, la vegetazione comincia già ad ingiallire ed è indebolita dal sole che non lascia tregua. Sembra di essere già nella stagione secca. A gennaio ha piovuto un po', dopo non ha più piovuto per molto tempo e tuttora non sta piovendo. I terreni hanno sofferto e non sappiamo come sarà il raccolto di quest'anno. La gente è preoccupata, ci dicono “questo sarà un anno di fame!” e noi rimaniamo senza parole, cosa dire? Ancora una volta di fronte al nostro silenzio, la loro risposta: “Dio non lascia morire i suoi figli di fame!”. Ancora una volta, una lezione di fede e provvidenza rispetto il nostro egocentrismo di avere tutto sotto controllo e la soluzione sempre in tasca.

Quante volte abbiamo guardato il cielo, spesso ingrigito dai nuvoloni scuri sempre all'orizzonte, l'aria carica di umidità, sentendo il rumore del temporale in arrivo ma poi...tutto se ne va senza lasciar cadere “il liquido prezioso per la vita” come ci dicono i nostri amici.. Alla preoccupazione del raccolto e delle sementi bruciate dal sole, si aggiunge l'emergenza sanitaria. In alcune zone della parrocchia sono iniziati dei focolai di colera, e molte persone hanno perso la vita a causa di questa malattia che potrebbe essere evitata! In maniera particolare siamo molto preoccupati per una comunità della zona costiera dove sembra essere cominciata un'epidemia. Questa è anche una delle zone più colpite dalla siccità. Di fronte a questa malattia che silenziosamente si scatena e colpisce, tutti indistintamente, ma soprattutto i più deboli come i bambini non abbiamo parole.

Il colera, è chiamato anche “doença das maos sujas” (malattia delle mani sporche), potrebbe essere evitato con delle piccole ma fondamentali accortezze. Purtroppo quasi tutti credono che il colera sia una malattia posta nell'acqua da alcune persone come infermieri, tecnici, stranieri, il governo...attraverso una polvere bianca o delle pastiglie. E' difficilissimo sradicare questa credenza! Stiamo camminando insieme alle persone per migliorare la conoscenza, e vincere le paure, ma questo pensiero è radicato in profondità, indipendentemente dal ceto sociale. Le informazioni preventive sono fatte sempre durante l'anno in molti ambiti, a partire dal lar con formazioni specifiche alle bambine appena entrate grazie alla collaborazione con Interaid, una ONG che opera nel settore dell'acqua e sanità; con i beneficiari del progetto di microcredito agricolo, in quanto una delle condizioni del progetto è proprio che gli stessi costruiscano obbligatoriamente una latrina esterna alla loro casa, e nelle formazioni con i ministri della salute e di giustizia e pace delle nostre comunità cristiane. Alla scarsa conoscenza, al grave problema della siccità si somma il problema della scarsità di mezzi e personale per far fronte all'emergenza del colera, tuttavia arrivare all'ospedale può voler dire salvezza, se si arriva in tempo e se si incontrano i medicinali, purtroppo spesso le distanze dagli ospedali scoraggiano o non rendono possibile accedervi con i malati essendo questa una malattia molto rapida.

In questo contesto ci stiamo preparando a vivere la Pasqua del Signore, a conclusione di questa settimana Santa, un momento che ci chiede di rafforzare ancor di più il silenzio interiore e meditare sul mistero della croce di Gesù. Quel Gesù lo vediamo presente nei volti di molte delle persone qui accanto a noi, e quella croce la vediamo caricata su molte delle loro vite. Sofferenza, difficoltà, ingiustizia spesso qui sono il pane quotidiano, non solo nei giorni della quaresima! In tutto questo la resurrezione di Gesù è forza, è speranza e liberazione per tutti, per i ricchi e per i poveri, per i “primi” e per gli “ultimi”, per un mondo più giusto!


Buona Pasqua a tutti, risorgendo con Lui nella nostra vita!

Un forte abbraccio,
Francesca e Nicolò